Fernando Riolo
Ho conosciuto Giovanni Foresti prima che di persona dai suoi scritti e mi apparve subito come una delle menti più brillanti della nuova generazione di analisti che si affacciava sullo scenario italiano. Fui colpito dalla qualità e apertura del suo pensiero e dalla sua fedeltà al metodo d’indagine psicoanalitico, anche quando esteso ad ambiti diversi.
Negli anni della mia presidenza della Società Psicoanalitica Italiana ebbi modo di conoscerlo personalmente e di apprezzare anche le sue qualità umane e la capacità di instaurare relazioni arricchenti, in un modo sempre rispettoso degli altri e mai oppositivo – capacità confermata dall’attività che svolse successivamente come Segretario scientifico della S.P.I., con generosità, intelligenza, abilità organizzativa e, direi, con una naturale disposizione nel coniugare pluralismo e ampiezza di interessi, con specificità e rigore.
Una caratteristica che mi accomuna a Giovanni Foresti è la passione per la ricerca teorica in psicoanalisi, quale fondamento indispensabile dell’applicazione clinica e delle sue estensioni al più ampio contesto della salute mentale, delle istituzioni e dei gruppi.
Sono sicuro che Giovanni Foresti potrà dare un valido contributo alla vita della comunità psicoanalitica e alle sfide che essa deve affrontare: prima fra tutte quella di far evolvere la psicoanalisi preservando al contempo la sua identità. Sostengo perciò con convinzione la sua candidatura al Board dell’I.P.A.
Fernando Riolo